(A bordo delle barche da lavoro e da pesca con armo al terzo)

Il sale, prezioso fin dall’antichità perché utilizzato per la conservazione degli alimenti, ha legato Cervia alla Serenissima Repubblica di Venezia fin dal 1200. E’ in questo contesto che ogni anno la Compagnia del mare (flotta) della Mariegola delle Romagne ripercorre la rotta che pieleghi, bragozzi e bragagne seguivano per portare nei magazzini del sale di Venezia “l’oro bianco di Cervia”.

Dal 1400, ai tempi di Pietro Barbo, il Vescovo di Cervia poi divenuto Papa e che a Cervia portò la ancora più antica festa della “Sensa”, lo Sposalizio del Mare, i cervesi avevano contatti continui con la Serenissima anche perché per almeno mezzo secolo ne fecero parte. A Venezia fu aperto un Hospitium, inteso come rifugio, sede per la comunità cervese che di volta in volta si recava a Venezia per discutere problemi inerenti la produzione e la commercializzazione del sale. L’Hospitium dei cervesi era presso il convento dei Santa Carità, oggi Accademia delle Belle Arti, e non lontano dai Magazzini del Sale. Le case dove i cervesi risiedevano oggi esistono ancora così come esistono i magazzini del sale della Serenissima. Ai tempi tutte le merci che da Cervia partivano via mare dirette a quel sito, non pagavano ne dazi ne gabelle in quanto servivano ai cervesi qui residenti per trattare affari con la Repubblica di Venezia. A ricordo di quei fatti e di quei tempi, la flotta delle barche da pesca e da lavoro della Mariegola delle Romagne, quando dalle Camillone (saline dove ancora oggi si il sale secondo l’antica tradizione cervese) esce il primo raccolto, ripercorre la rotta a nord verso Chioggia e Venezia, portando come una volta, un carico di sale.

Giuseppe Garibaldi e i pescatori chioggiotti

158 anni fa, la notte del 1° agosto 1849, a tarda sera, il paese di Cesenatico noto anche come uno dei più importanti porti della costa romagnola, arriva improvvisamente e inaspettatamente Giuseppe Garibaldi, al comando di circa 250 volontari rimasti fedeli dalla fuga di Roma. Caduta la Repubblica Romana (1 luglio), Garibaldi cercò di andare in aiuto alla Repubblica di Venezia, all’epoca assediata sia da terra e con blocco dal mare dall’esercito austriaco. Nello stesso periodo quattro eserciti (francesi, austriaci, napoletani e spagnoli) ostacolarono le azioni di Garibaldi, che dopo un mese di scaramucce ormai lo avevano circondato. Ed ecco che Garibaldi pensa di raggiungere Venezia via acqua utilizzando la sua esperienza di marittimo, intimando alle autorità municipali che sia messa a sua disposizione una quantità di barche in grado di trasportare i suoi uomini. Vengono requisite le barche presenti nel porto canale e svegliati i marinai nelle case, furono messi in condizione di salpare. La flotta era costituita da tredici bragozzi da pesca appartenenti alla marineria da pesca di Chioggia. Salparono dunque, con molte difficoltà, la mattina del 2 agosto e si diressero verso Chioggia. La flotta fu intercettata davanti a Magnavacca e, vistosi attaccato dagli austriaci, Garibaldi e i suoi riuscirono ad ammarare per poi disperdersi nelle località diverse della Romagna. Attraverso questo episodio si vuole affrontare un momento d’incrocio tra storia nazionale e la cultura locale.

La manifestazione “Rotta del Sale” ha lo scopo di trasferire ai media ed ai visitatori l’antica cultura del mare, fatta di conoscenza della navigazione a vela antica e tradizionale attraverso il sapiente e paziente lavoro della marineria da pesca e da lavoro.

Sono loro, le barche e le vele, i colori, gli uomini della Mariegola delle Romagne insieme alla autorità lagunare il Console Luciano Boscolo Cucco, che ogni anno offrono nuove e indimenticabili emozioni legate alla storia del nostro mare

Di seguito i video della “Rotta del sale” del 2005